Giovani discepoli
In diversi modi, lo Spirito Santo ha rinnovato in me il peso per la cosa più importante di tutte, il motivo per cui facciamo ministero fra gli adolescenti: che diventino discepoli di Cristo. Per questo motivo, voglio incoraggiare quanti lavorano fra i ragazzi con un estratto un articolo comparso su The Gospel Coalition (www.thegospelcoalition.org), scritto da un pastore dei giovani di una chiesa negli Stati Uniti. Il contenuto dell’articolo, essendo di matrice straniera, va contestualizzato, ma trovo che questa parte qui riportata sia un importante promemoria per chi lavora fra gli adolescenti di quale debba essere il focus del nostro lavoro. Per chi volesse leggere tutto l’articolo, ecco il link: http://www.thegospelcoalition.org/article/why-youth-stay-in-church-when-they-grow-up.
Spero che come me siate sfidati da questi pensieri!
È interessante che l’apostolo Paolo non usi mai la frase “cristiano nominale” o “bravo ragazzo”. La Bibbia non sembra scherzi tanto con discorsi tipo “peccato si sia comportato così, ma in fondo ha un buon cuore.” Quando ascoltiamo la testimonianza della Scrittura, soprattutto sull’argomento della conversione, sappiamo che c’è poco spazio per fraintendimenti. Ascolta queste parole: “Perciò, se uno è in Cristo, è una nuova creatura. Le cose vecchie sono passate, ecco sono diventate nuove.” (2 Corinzi 5:17). Come responsabili dei gruppi giovani, dobbiamo tornare a capire cos’è veramente la salvezza: un miracolo che viene dalla potenza gloriosa di Dio tramite l’opera dello Spirito Santo.
Dobbiamo smetterla di parlare di “bravi ragazzi.” Dobbiamo smetterla di accontentarci che frequentino il gruppo giovani o partecipino ai campi. Dobbiamo iniziare a metterci in ginocchio e pregare che lo Spirito Santo operi miracoli di salvezza nei cuori dei ragazzi tramite la Parola di Dio predicata loro. In breve, dobbiamo tornare al focus sulla conversione.
Quanti di noi stanno insegnando e predicando a degli “evangelici non convertiti”? Responsabili dei giovani, dobbiamo predicare, insegnare e parlare, e nel contempo pregare con fervore che nei cuori dei nostri ragazzi avvenga l’opera miracolosa e rigeneratrice dello Spirito Santo! Quando ciò accade, quando le vecchie cose passano e arrivano le nuove, non ci saranno dubbi. Non avremo più a che fare con “cristiani nominali.” Saremo pronti a insegnare, discepolare, ed equipaggiare una generazione di futuri leader di Chiesa, delle “nuove creature” che hanno fame della Parola di Dio. Saranno I ragazzi convertiti che continueranno ad amare Gesù e servire la Chiesa.